3830 recensioni a vostra disposizione!
   
 

BILLY ELLIOT Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 16 marzo 2001
 
di Stephen Daldry, con Jamie Dell, Julie Walters, Gary Lewis (Gran Bretagna, 2000)
 
Il cinema inglese a questo genere di operazioni sembra averci preso gusto. Senza abdicare del tutto alle proprie prerogative tradizionali, senza investire le centinaia di milioni che Hollywood è costretta a sborsare per sbancare il botteghino, senza proclami, quasi in sordina riesce a combinare una serie di affari clamorosi, che tutta l'industria cinematografica gli deve invidiare. È stato il caso di QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE, quindi di GRAZIE, SIGNORA THATCHER, poi di THE FULL MONTY ed ora di questo BILLY ELLIOT.

La formula è sempre la stessa; ed è chiaro che ad ogni applicazione arrischia di diventare un po' meno eccitante, se non proprio irritante. Consiste nel contrapporre da un lato quel "sociale" britannico cosi realisticamente (ma, in quel caso soprattutto politicamente e poeticamente) espresso per anni dal grande Ken Loach: di preferenza, nell'ambiente operaio dell'Inghilterra settentrionale, il nucleo famigliare, gli amici, le lotte sociali, la disoccupazione, la miniera, il pub. Dall'altro, elementi più astratti; la solidarietà di tutta una comunità, la rivalsa nel rifugio in un'attività più o meno artistica e spirituale, la musica, il nudo, la danza. Bisogna dire che, da questo punto di vista non è che gli autori di BILLY ELLIOT (opera prima di un esperto uomo di teatro, Stephen Daldry) ci si siano andati tanto per il sottile. Hanno riproposto di peso la situazione del film di Mark Herman: in GRAZIE SIGNORA THATCHER (BRASSED OFF), gli operai minacciati dalla crisi economica si dedicavano cosi assiduamente alla loro fanfara musicale da finire per essere accolti nella mitica sala dell'Albert Hall di Londra. Qui, nella cittadina di County Durham e nel bel mezzo degli scioperi dei minatori nel 1984, un ragazzino di 11 anni preferisce la danza classica al pugilato, riesce a vincere le resistenze della famiglia ed i pettegolezzi dei concittadini per assurgere alla gloria dell'altrettanto mitica Royal Academy londinese.

Tutto ciò per dire che BILLY ELLIOT è anche un film un po' furbetto, interamente votato ai buoni sentimenti di un genere che si è guadagnato addirittura un'etichetta (quella, difficilmente traducibile, della "feel good movie"), politicamente corretto oltre l'immaginabile. Poiché, tralasciavo di dirvi, il simpaticissimo Billy è orfano di madre dalla più giovane età, il padre è ovviamente disoccupato, il fratello tenta disperatamente di opporsi ai crumiri, l'insegnante di danza lo aiuta anche se il poverino non ha un solo penny, i vicini lo sospettano di omosessualità ma non più di tanto, i giudici dell'Accademia appaio arcigni ma in definitiva sono comprensivi nei confronti dei proletari che sbarcano nella capitale dalla campagna.

Ma se il cinema inglese è forse più accomodante di altri, anche fra i più strapotenti che gli stanno attorno è pur vero che si salva dalla meschinità del calcolo grazie a delle caratteristiche di sempre che finiscono per infondergli grazia e naturalezza. BILLY ELLIOT è allora come una mela tirata un po' troppo a lucido e spaccata in due. Per metà, "career movie", come l'adorano gli americani: con l'eroe al quale, se veramente ci crede, nessuna nuova frontiera verrà mai preclusa. Per l'altra metà, realisticamente immersa nel quotidiano (anche se, onestamente, quegli scontri sociali sono piuttosto all'acqua di rosa): con gli attori uno più giusto dell'altro (e puntualmente oscarizzabili), la cadenza dissacrante dei dialoghi, l'intimismo delicato, l'equilibrio giudizioso tra l'eco dell'ambiente ed il commento musicale aggiornato.

Film sul passaggio dall'adolescenza all'età adulta grazie alla presenza dello strepitoso ragazzino, Jamie Bell, BILLY ELLIOT è un melodramma: se dalle regole buone piuttosto che buoniste, non mi sentirei proprio di giurare.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

 
Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda